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Ricche di minerali, vitamine e Omega 3, le noci sono considerate una preziosa fonte di energia per l’organismo e un vero e proprio toccasana per la salute del nostro cuore.

Ma se gran parte delle persone conosce le grandi doti di questo frutto dal punto di vista nutrizionale, non tutti conoscono l’altro volto delle noci, quello legato a cupe leggende che gli hanno fatto guadagnare il titolo di frutto delle streghe.

Tanto buone per il palato e per il nostro organismo, quanto amate da streghe, stregoni e demoni. 

L’albero di noci, infatti, che originariamente proveniva dall’Asia e che è oggi diffuso in tutto il mondo, è presente sulla Terra ben prima della comparsa dell’uomo; e da tempi antichi porta con sé numerose e sinistre leggende legate a demoni, streghe, incantesimi e malefici.

Per questo motivo, la credenza vuole che l’albero di noci sia un albero maledetto e che non si debba mai dormire sotto di esso.

La maledizione dell’albero di noci vuole, infatti, che dormire sotto un Noce provochi malessere, spossatezza, emicrania e febbre. La stessa credenza vieta poi di costruire delle stalle in prossimità di un Noce che, a causa delle sue radici, che si infiltrano nel terreno, potrebbe uccidere tutti gli animali.

Cosa c’è di vero in queste leggende e quali altri avvertimenti si celano dietro le storie legate al frutto delle streghe?

Le cupe leggende dell’albero di noci e dei suoi frutti

Sono tante le storie e le leggende che, resistendo al trascorrere dei secoli, hanno influenzato il rapporto dell’uomo con questo albero maledetto.

Il divieto di dormire sotto le sue fronde o di costruire stalle nelle sue vicinanze è, infatti, sempre rispettato, per evitare di incappare in spiacevoli conseguenze per sé, per gli animali o per altre specie di alberi e piante.

Questa maledizione del Noce, però, non è del tutto campata in aria perché nelle foglie e nelle radici di questo albero è presente una sostanza tossica e nociva, che può anche condurre alla morte altri sfortunati alberi che si trovano nelle sue vicinanze. Questa sostanza si chiama Junglandina ed è il motivo per cui l’albero di noci cresce in solitudine e in zone isolate. È anche il motivo per cui dalla parola noce deriva il termine nocivo.

Sebbene una spiegazione scientifica possa far tirare un respiro di sollievo, sono tanti i miti e le leggende che persistono in un alone di mistero, soprattutto quelli legati alle streghe e ai demoni.

L’albero di noci tra diavoli, streghe e stregoni 

In epoca medievale, erano in molti a credere che l’albero di noci fosse la dimora del diavolo e che, a causa di ciò, chi avesse avuto la sventura di riposarsi sotto le sue fronde si sarebbe risvegliato in preda a stati demoniaci acquisendo dei poteri magici.

Non solo. La credenza vuole che all’ombra del Noce, streghe e stregoni si riunissero per danzare, celebrare riti demoniaci e creare incantesimi e malefici a danno di tante vittime.

La noce: ghianda di Giove

Storie, leggende e misteri legati alle funzioni demoniache ma anche a quelle divine. L’albero di noci, infatti, appartiene alla famiglia delle Junglandacee. Questa parola deriva dal termine latino Jovis Glans, che significa proprio ghianda di Giove.

Già a partire dal nome, quindi, questo albero è simbolo di sacralità e di legame con il divino e nessuno ne conosce il reale motivo. Probabilmente questo deriva dalla grandezza che tale albero può raggiungere e dal fatto che sorge e vive in aree isolate, lontano da altri alberi.

Il mito di Caria e le noci

Molte storie misteriose che riguardano le noci sono legate all’universo femminile, come il mito di Caria.

Nell’Antica Grecia, Caria, insieme a Orfe e Lico erano le tre figlie femmine del Re e della Regina della Laconia, Dione e Anfitea.

La bella Caria era amata da Dioniso e questo rendeva Orfe e Lico terribilmente gelose a causa di questo sentimento che nessuno, tantomeno un dio, nutriva per loro. Così Dioniso le punì, trasformandole in pietra e Caria, venutolo a sapere, morì per il dolore di vedere la sfortunata sorte toccata alle sorelle.

Dioniso non si aspettava certo tale triste epilogo e per rendere immortale il suo amore per Caria decise di trasformarla in un albero di noce.

La sorella gemella di Apollo, Artemide, informò il Re e la Regina della morte di Caria. Così in Laconia venne costruito un tempio che celebrava la dea Artemide e la principessa Caria. Fu realizzato con le colonne in legno di noce aventi la forma di figure femminili e vennero chiamate cariatidi.

Il mistero della noce, tra stregoneria, protezione e gesti propiziatori

L’albero di noci, sebbene sia molto più antico, ha visto la propria coltura svilupparsi in Grecia intorno al 100 a.C. e sin da subito miti e leggende hanno iniziato ad aleggiare intorno a questo albero.

Accanto a storie controverse e al legame con streghe e malefici, le noci celano anche credenze diverse.

Si pensa, infatti, che sognare le noci sia premonitore di nuove sorprese che potranno essere utilizzate a proprio vantaggio.

Non solo. Anche il mondo delle favole cerca di riscattare le noci. 

Nella favola ‘Il forno dei fratelli Grimm’, una principessa riesce a farsi amare da un bellissimo principe grazie a tre noci ricevute in dono dalla regina; queste infatti nascondevano magicamente un meraviglioso abito per la principessa. E Andersen scelse un guscio di noce come culla per la piccola protagonista nella favola Mignolina.

Uscendo poi dal mondo delle fiabe e tuffandosi nella simbologia popolare di alcune regioni del meridione italiano, la credenza vuole che portare una noce in tasca possa proteggere dalla cattiva sorte.

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